In Aprica wird offenbar darüber nachgedacht, dereinst das Skigebiet auf 3000 Meter über Meer hochzuziehen. Wird wohl aber eher frommes Wunschdenken sein...
Der Link ist hier:
http://www.aprica.info/index.php?pg_id=301Und das ist der Text:
Zitat:
Si è chiusa domenica primo maggio la stagione sciistica del comprensorio Aprica-Corteno Golgi. La Magnolta è stata l'ultima skiarea ad abbassare il sipario. E' quindi già tempo di bilanci, ma anche di idee per il futuro, nell'occasione lanciate con forza dal presidente della Siba Magnolta Arnaldo Soncelli. E si parla di sfiorare quota 3000 metri... "Archiviata - dice Soncelli - una stagione apprezzata dagli utenti per quanto offerto in termini di impianti, innevamento, preparazione delle piste, ospitalità, ci si aspettava un buon risultato di gestione e le premesse tendevano al roseo. Purtroppo i conti è opportuno farli alla fine. Abbiamo ottenuto un risultato molto vicino a quello della passata stagione". Soncelli arriva poi all'idea di "Aprica domani sciistica". "Aprica, da anni ormai consolidata nel mondo delle stazioni alpine, ha vissuto periodi di grande notorietà per poi cadere nella routine ma, da alcune stagioni, si è ripresentata sul palcoscenico dello sci con tutte le carte in regola ed un potenziale tutto da inventare e sfruttare. I Campetti ed il comprensorio Baradello, Palabione, Magnolta sono una realtà che può e deve solo migliorare, in aggiunta ad altre iniziative di grande portata che, se realizzate, potrebbero dare alla località una spinta con un lunghissimo abbrivio". Ma quest'ultimo dove porterebbe? "La risposta è semplice: sempre più in alto, inteso non come prestigio - ne sarebbe una conseguenza - ma come quota; Aprica 3000. Pensare ad un programma di sviluppo di impianti di risalita non è cosa semplice; richiede anni, studi, ricerche, compatibilità ambientale, analisi dei bacini d'utenza, reperibilità dei capitali necessari, quest'ultima compito della società di gestione degli impianti. Ma, realizzati questi punti siamo solo all'inizio; necessitano interventi sui tracciati, innevamento programmato, mezzi per la battitura, rifugi in quota, alberghi. Tutto questo porta a coinvolgere un'intera comunità imprenditoriale e istituzionale, ognuno deve fare la propria parte per poi assemblare ogni pezzo e offrire un unico prodotto al mercato di riferimento. E' indubbio che tutti ne avranno un beneficio. Noi siamo fiduciosi, crediamo nel nostro lavoro pieno di sacrifici e timori, con dipendenti fidelizzati, che danno il meglio compatibilmente con il difficile ambiente; oggi pensiamo ad un prossimo domani che, siamo certi, porterà grandi soddisfazioni applicando la filosofia delle piccole cose".